Dia 6: Svuotiamo le valigie, riempiamo i nostri cuori
La giornata di oggi è stata piena di emozioni e sensazioni contrastanti. Finalmente ci siamo svegliati con un bellissimo sole dopo giorni di cielo grigio e nebbia. È stata una sensazione bellissima rivedere il cielo azzurro, sentirsi scaldati e illuminati dalla luce del sole, anche se devo dire che il calore durante questi primi giorni non è sicuramente mancato. Un calore che si è sentito subito dai primi abbracci, dai sorrisi dei bambini e dal loro entusiasmo.
Dopo aver ammirato e salutato il sole, abbiamo fatto il nostro momento di preghiera. Il tema su cui abbiamo riflettuto oggi è la pazienza e il "saper attendere". Per me è stata una riflessione illuminante: dentro di me c'erano talmente tanti pensieri che faticavo a elaborarli e metterli in ordine. È dall'inizio del campo che ripeto a me stessa: "Alice, prenditi i tuoi tempi senza farti troppi problemi". Il tempo per ambientarmi in un posto nuovo con nuove persone, tempo per abituarmi a nuovi ritmi, tempo per conoscere e comprendere una nuova lingua, una nuova cultura, tempo per accettarmi così come sono. Forse questo campo mi aiuterà ad avere più pazienza, a rispettare i miei tempi e a non pretendere di ottenere tutto subito.m
Dopo il momento di preghiera, abbiamo svuotato le nostre grandi e pesanti valigie piene di donazioni. Penso a quanto amore ci sia in ogni singola cosa portata qui; ogni singolo oggetto, anche il più piccolo e semplice, racchiude un significato unico e speciale. E mi viene in mente quando andremo via da qui con le nostre grandi valigie vuote, dove ci sarà molto spazio per tutte le emozioni provate durante questo mese.
Durante la mattinata, abbiamo continuato la formazione con Mary e Vanessa, che ci hanno presentato la storia del CAEF, come funziona, il sistema di protezione e come sono organizzate le giornate qui. Penso a come sia cresciuta la struttura nel corso degli anni e a tutto ciò che è stato creato con grande forza e amore. Quando Mary ci ha parlato di Judith, mi sono resa conto di quanto si senta la sua presenza qui; sento la sua energia, la sua determinazione, la sua vocazione, il suo amore per il prossimo, e tutto mi sembra così familiare.
Verso mezzogiorno, io, Francesca e Roberto abbiamo accompagnato le ragazze a scuola. È stato un momento molto particolare perché ho aperto la porta e ho scoperto il mondo fuori. Appena siamo usciti, ho notato subito la montagna e mi sono sentita un po' a casa. Una sensazione bellissima, da quella montagna mi sono sentita accolta e protetta, come quando cammino nei miei boschi vicino casa.
Dopo pranzo, con il mitico gruppo "Pamplona Alta", abbiamo lavato i piatti con sottofondo di Guccini e Lucio Dalla, e ho pensato a come anche un lavoro così noioso insieme possa diventare un momento unico e speciale. Finito il nostro turno, e dopo un buon caffè, abbiamo subito ricominciato la formazione con Mary, che ci ha presentato il programma e l'organizzazione del mese per noi volontari. Ci siamo riuniti insieme ai nostri gruppi per capire come organizzare la giornata di domani e cosa proporre ai bambini per iniziare al meglio le nostre attività.
Prima di cena, mi sono presa un po' di tempo per me e per elaborare tutto quello che è successo oggi. Mentre stavo scrivendo il diario, è arrivata Francesca, che con la sua dolcezza si è seduta vicino a me, e abbiamo iniziato a parlare di un tema per me molto delicato che mi tocca nel profondo. È stato un momento molto forte, di grande empatia; ho provato una sensazione di vuoto e sofferenza. Durante la cena ero completamente assente, sentivo le voci dei bambini molto lontane perché avevo troppi pensieri e troppe emozioni da gestire dentro di me, e non riuscivo a connettermi con il mondo esterno.
È stata una giornata molto intensa e, se la dovessi disegnare, farei un grosso groviglio di emozioni dentro di me da sistemare piano piano, con tanta determinazione e pazienza.
Alice 08.08.2024 - Trento