Questa giornata è iniziata in modo strano perché tutti noi volontari ci siamo svegliati sul pullman per Lima dopo un addio ai bambini e alla casa molto emozionante. In mattinata, dopo essere arrivati nella capitale peruviana, abbiamo fatto colazione e verso mezzogiorno tutta la ciurma s’è avviata all’Inka market dove un po’ tutti hanno acquistato regali, tra maglioni, bicchierini, tovaglie, scarpe, per i nostri amici e parenti in Italia e li ho compreso veramente che la nostra avventura come gruppo era giunta al termine, non come un addio ma più come un arrivederci in vista di nuove esperienze.
Da lì, io e altri quattro volontari ci siamo riempiti la pancia in un ristorante di tutto rispetto e ci siamo diretti in hotel pronti per caricare le valigie degli oggetti acquistati in mattinata da vendere per finanziare il progetto, e tra l’organizzazione dei vestiti in valigia, s’era fatta ora di cenare, l’ultima cena tutti insieme prima del grande ritorno in patria. Nel momento della sistemazione dei vari oggetti, ho certamente capito che a Milano vorrò sicuramente dare un mano al Caef in quanto questo progetto credo sia un’ esperienza che ti forma come persona e che crea nuove famiglie, un po’ come la nostra.
Finita la cena, ora ci rilassiamo un po’ in camera tutti insieme, un po’ come una condivisione sapendo che nella giornata di domani ci dovremo salutare e tornare alle nostre vite che saranno al cento per cento arricchite da persone che mi e ci staranno sempre accanto, non per forza fisicamente, nel momento del bisogno e che faranno di tutto per renderci una famiglia felice e spensierata, così come lo è stata in questo campo sin dall’inizio a Lima, passando dalla Casa de Tuty fino agli anni a venire.
Detto ciò, mi sento di ringraziare tutti, sia gli altri volontari che sono fratelli e sorelle per me, ma anche gli educatori alla casa e i bambini che mi hanno regalato dei momenti di gioia incommensurabile e che spero e sono sicuro che sarà ripetuta in futuro sia con i ninos ma anche con i miei nuovi fratelli e sorelle.
Tancredi
DOVE TUTTO È INIZIATO
Dopo una notte passata sul pullman tra lacrime e bagni indescrivibili siamo arrivati assonnati a Lima. Dove tutto è iniziato. Ci ha accolto come un mese fa: grigia e caotica, come per riportarci con i piedi per terra, farci uscire dal sogno del Caef. Si, perché è stato proprio come un sogno, come uno di quelli che fai quando sei stanco e ti abbandoni al cuscino; un sogno rigenerante.
Ripercorrendo questa esperienza mi rendo conto che la casa di Tuty è stata veramente la casa di tutti. È stata affetto, risate, cura, energia, gioia, entusiasmo e soprattutto speranza.
In effetti la speranza ha guidato tutto il mio viaggio, da Palermo qualche mese prima, fino a Trujillo e al Caef dove la speranza è la forza trainante del cammino di tutte le persone, volontari e bambini.
Dopo una doccia rigenerante e una tanto attesa colazione ci siamo diretti all'hinka market, uno dei tanti mercati che caratterizzano il Perù. Ci siamo subito trovati circondati da colori, odori e sapori che un mese fa avremmo definito sconosciuti ma che adesso consideriamo quasi familiari. Ci siamo piano piano lasciati assorbire dall'atmosfera e camminando per i negozi mi sono ritrovata più volte a pensare ai bambini del Caef, "questo è il colore preferito di B" o "questo cappello piacerebbe moltissimo a E", "quanto riderebbe L per questo pupazzo". La nostalgia è già forte nonostante sia passato neanche un giorno, queste piccole creature magiche ci hanno stregato il cuore.
Dopo ore di ricerca e acquisti abbiamo lasciato quel luogo peculiare per mangiare nuovamente. Abbastanza stanchi siamo tornati verso l'albergo dove però di riposare non se ne parlava proprio, bisognava sistemare tutti i bagagli per la partenza del giorno successivo.
Alla sera finalmente una cena rifocillante, tra risate, pisco e giochi imparati dai bambini abbiamo concluso la nostra ultima giornata peruviana e quindi la nostra emozionante esperienza.
Ci siamo addormentati stanchi ma con il cuore colmo di emozioni e ricordi che custodiremo per sempre con tanta cura perché pezzo fondamentale del puzzle che compone la nostra vita.
Elena (Sottile)