Care lettrici e cari lettori da oggi vi allieteremo con il nostro fantastico
blog dove vi racconteremo le nostre giornate in Perù. Sarà scritto a più mani e
ognuno di noi scriverà una pagina.
L’ora è tarda, abbiamo (Lucia e Simone) solo il 5% di energia residua, ma vi
stiamo scrivendo questa fantastica pagina impegnandoci al massimo.
Oggi 27 luglio è stata la nostra prima giornata piena a Lima.
Con nostra grande sorpresa ci siamo svegliati ammirando un fantastico sole nel
cielo, cosa molto rara a Lima per chi la conosce.
Una lauta colazione ci ha accompagnati al bancomat dove abbiamo rifocillato i
nostri portafogli con la moneta peruviana, cioè il Sol.
Dopo di che ci siamo diretti al SOA Callao (Servizio di Orientamento
all’Adolescente): un centro dove ragazzi e ragazze che hanno commesso dei reati
vengono accompagnati in un percorso di reinserimento nella società e attraverso
dei laboratori scoprono che esistono altre possibilità sia lavorative sia di
studio utili per il loro futuro.
Da subito ci siamo sentiti davvero accolti, quasi come se fossimo entrati a
casa nostra. L’equipe, composta da psicologi ed educatori, ci ha raccontato il
lavoro che svolge all’interno del centro, ci siamo sentiti subito coinvolti
soprattutto per il servizio di volontariato che andremo a svolgere al CAEF.
Ascoltare le loro parole e vedere l’energia positiva trasudare dai loro volti
ci hanno fatto riflettere sull’importanza di credere in quello che si fa, in
particolare nell’ambito socio-educativo nel mondo odierno.
È stato davvero arricchente e coinvolgente sentire parlare i ragazzi che fanno
parte di questo progetto, perché dalle loro storie si percepiva la loro volontà
di un cambiamento e di una maggiore consapevolezza di se stessi e del valore
del progetto.
Verso la fine della mattinata abbiamo acceso una candela e a turno abbiamo
dovuto dire una parola che per noi ha rappresentato questo incontro ed è stato
come descrivere un diamante ma da diverse prospettive.
Dopo il pranzo in un centro commerciale abbiamo finalmente preso il combi,
tipico mezzo di trasporto peruviano, abbastanza sgangherato, in cui più si è
meglio è, difatti noi eravamo 20. Tra canti, selfie e oceano siamo arrivati al
museo della memoria.
In questo luogo ho fatto (Lucia) un piccolo inquadramento storico per
introdurre il gruppo alla visita. Il museo in particolare racconta la
sofferenza delle persone che sono state trucidate senza alcun motivo dai gruppi
armati che si crearono alla fine degli anni ’60 ma che hanno iniziato le loro
azioni terroristiche dagli anni ’80 fino al 2000. I volti, le voci dei
personaggi che abbiamo ascoltato ci hanno avvicinato ancora di più a quella che
è parte della storia del Perù. Ci ha colpito in particolare sentire l’impotenza
e la confusione delle persone di fronte alla gratuità delle violenze che hanno
subito.
Finita la visita al museo, abbiamo fatto la classica passeggiata di
Miraflores, quartiere ricco di Lima, totalmente opposto alle baraccopoli che
abbiamo visto mentre viaggiavamo in taxi. Interessante è il pensiero che è
venuto a tanti: com’è possibile che nella stessa città a poca distanza l’uno
dall’altro possano essere presenti contesti completamente differenti? Forse a
fine campo potremo darci una risposta, o forse no.
Già che eravamo nel quartiere ricco potevamo non perderci l’inka market e i
suoi fantastici prodotti locali? Certo che no! Dopo un giretto in questo
mercato, dove alcuni di noi hanno acquistato i primi maglioncini e felpe
(carinissimi, caldissimi e coloratissimi), la fame si è fatta sentire. Tra una
papa rellena, un lomo saltado e zuppette varie abbiamo finito le nostre energie
e con l’ultimo taxi siamo rientrati alla base. Ed eccoci qui a scrivervi la
nostra giornata, i nostri pensieri e ad augurarvi buona notte.
Lucia (Torino) e Simone (Milano)