5 febbraio 2024 . MIlano - Trigesimo Judith 

Signore, oggi insieme al pane e al vino con cui ci hai nutriti e che abbiamo condiviso con Judith e i nostri bambini, ti offriamo questo albero: simbolo di vita ma per noi della vita di una donna che ha cambiato il nostro modo di guardare il mondo.

Ti offriamo le sue radici, per non dimenticare mai da dove proveniamo, l’importanza della nostra famiglia e di coloro che ci hanno guidato, per non dimenticare la strada che Judith ha segnato in questi venti anni. Così come gli alberi traggono la loro linfa vitale dalle radici, allo stesso modo anche noi prendiamo la nostra forza da quello che Judith ci ha insegnato.

Ti offriamo questo tronco, che è quello che sorregge l’albero ed è in grado di tenere in piedi centinaia di rami. Simbolo della resistenza e della forza, la stessa che ci ha sorretti in questi anni e che anche ora ci spinge ad andare avanti.

Ti offriamo i rami e la loro chioma, con i suoi fiori e i suoi frutti, che ci insegna che è possibile volare, generare, esplorare, fantasticare, dare la vita e soprattutto ci insegna a guardare verso il cielo.

Gli alberi affrontano gli inverni, le nevi, le tempeste, si piegano ai venti, perdono le foglie ma con il loro coraggio sono sempre pronti a rifiorire in primavera, a dare nuovamente la vita con i loro frutti.



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