Il Coronavirus ha portato alla chiusura delle scuole in tutti i paesi. In America Latina dal 15 marzo gli studenti sono a casa. Questo sta minacciando i diritti dei bambini all’educazione, alla protezione e al benessere. Già prima della pandemia più di 12 mila bambini e adolescenti erano fuori dalla scuola. Quanti saranno dopo questa crisi? Abbiamo appreso da altre emergenze umanitarie che più tempo gli studenti passano lontani dalla scuola, maggiori sono le possibilità che non tornino mai più a studiare.
Sono circa 9 milioni gli studenti peruviani che in questo momento devono affrontare la formazione a distanza. Subito dopo l’inizio della quarantena il governo ha attivato una strategia di educazione a distanza (Aprendo en Casa), con interventi via radio e via televisione; le scuole superiori e le università si sono organizzate con lezioni online. Ma ovviamente non tutti possono accedere a questa strategia educativa: solo il 39% delle abitazioni a livello nazionale ha accesso ad internet e nelle aree rurali solo il 5%.
"Il governo aveva promesso computer e tablet alla popolazione che ne aveva bisogno, ma tutto ciò non è arrivato a nessuno e non crediamo che possa mai arrivare. Come ci organizziamo noi? La domenica escono tutti i compiti online e stiamo 6 o 7 ore al pc a stampare tutto quello che serve ai bambini per le attività di tutta la settimana. È impossibile, tremendamente impossibile, lavorare con un solo computer."
(Judith Villalobos, direttrice del Caef)
La chiusura delle scuole sta colpendo i processi di apprendimento della maggior parte di bambini e ragazzi, ma i gruppi più vulnerabili sono sicuramente quelli più danneggiati.
Aldilà dell’apprendimento, la mancanza della scuola sta generando anche altre dinamiche importanti. Prima della pandemia in America Latina erano circa 100 milioni i minori vittime di violenza. Con le scuole chiuse i minori in casa sono più vulnerabili alla violenza domestica, all’abuso fisico e sessuale. Per questo è di vitale importanza che tornino ad inserirsi nei contesti scolastici, che gli assicurano le condizioni basiche di benessere e protezione.
- Il nostro lavoro al fianco del Caef mira a migliorare la salute, l'educazione e la protezione dalla violenza delle fasce più vulnerabili della popolazione.
- Vogliamo rispondere all’emergenza implementando le metodologie di educazione a distanza e lavorando uniti al Caef per un ritorno a scuola in sicurezza.